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Laboratorio esperienziale “Agrochic – l’arte dell’anima” 2025

L’olfatto è l’unico dei cinque sensi a bypassare la corteccia razionale per raggiungere direttamente il sistema limbico, definito “cervello emotivo”, che regola emozioni, memoria, motivazione e comportamento. Sono bastate queste parole per attirare l’attenzione del vasto pubblico che ha partecipato attivamente al laboratorio esperienziale “Agrochic – l’arte dell’anima” sapientemente condotto da Francesca Placido. La storia degli incensi è legata alla storia delle prime civiltà che scoprirono il fumo aromatico di resine, legni ed erbe per scopi rituali, religiosi, medici e di purificazione dell’aria e degli ambienti. Per riattivare l’indissolubile legame che tiene insieme la natura, l’uomo e il suo benessere.

Secondo evento del progetto MANOS DE ORO 2025

Il secondo evento del progetto MANOS DE ORO è dedicato al laboratorio “Furighedda – il monile sartoriale” a cura dell’artista Sarah Paolucci che si definisce un’artigiana che non ha mai smesso di sorridere con il cuore e sognare con le mani.
Nel corso del laboratorio saranno presentate le fasi di design e di realizzazione dei monili Furighedda. Gioielli resi pregiati dall’uso dei preziosi broccati sardi, dalla passione del fatto a mano, dall’attenzione al dettaglio, dal taglio a forbice e dalla combinazione con materiali tipici del portafortuna locale come l’onice (su coccu), il corallo, la perla e il turchese.

MANOS DE ORO – “Quartu Estate 2025

Prende il via oggi il progetto MANOS DE ORO nell’ambito del programma “Quartu Estate 2025 – Ripensare la e le città – Attività culturali, spettacoli e Arte” con il contributo del Comune di Comune di Quartu Sant’Elena.
Il progetto prevede cinque eventi pubblici da realizzare nel corrente mese di settembre. Il primo appuntamento è dedicato al laboratorio “Agrochic – arte dell’anima” a cura dell’artista Francesca Placido che ne rievoca l’artigianalità attraverso l’essenzialità delle seguenti creazioni:
Creazione delle Candele Vegan utilizzando cera di soia pura di altissima qualità che per sua natura oltre ad essere biodegradabile al 100%, non produce fumi tossici e ha una durata più che doppia rispetto alle cere sintetiche.
Realizzazione delle Candele in cera d’api utilizzando esclusivamente cera pura a chilometro zero proveniente da apicoltori locali, e dove richiesto, con aggiunta di oli essenziali puri.
Produzione di Incensi naturali composti da legni, resine, bacche e foglie raccolte in Sardegna o da rivenditori che ne garantiscono la raccolta in modo etico ed ecosostenibile in diverse parti del mondo.

SUMMER MUSIC 2025

Prendono il via a settembre i primi due eventi per progetto SUMMER MUSIC, cofinanziato dall’Amministrazione Comunale di Quartu Sant’Elena nell’ambito del programma “Quartu Estate 2025 – Ripensare la e le città” – Attività culturali, spettacoli e Arte”.
Mercoledì 3 settembre in via Genova 36 a Quartu e giovedì 4 settembre alle ore 17:00 a Flumini presso la sede Scaut Raider Sardi in occasione di un open day sarà la volta di “Tamburi roventi – percussioni africane” con l’accompagnamento di valenti artisti immigrati in Sardegna.

Tutelare i diritti dei minori, incluso quello del gioco.

Il focus “le condizioni di vita dei minori di 16 anni”, pubblicato ieri dall’Istat, conferma ciò che l’esperienza diretta del nostro agire nella quotidianità ci indicava.
Nel 2024, il 26,7% dei minori è a rischio di povertà o di esclusione sociale, quota che sale marcatamente per i minori che risiedono nel Sud e nelle Isole (43,6%).
Nel Mezzogiorno a livelli di rischio più elevati corrispondono anche differenze più ampie tra stranieri e italiani: il rischio di povertà o esclusione sociale tra i primi raggiunge il 78,2% e tra i secondi il 40,9%.
Il livello di istruzione dei genitori si associa strettamente alla condizione socio-economica della famiglia: è a rischio di povertà o esclusione sociale oltre la metà (51,8%) dei minori con genitori che hanno al massimo la licenza di scuola secondaria inferiore, quota di oltre cinque volte superiore a quella di coloro che hanno almeno un genitore laureato (10,3%).
Che fare? Come invertire la tendenza in presenza di numeri così impietosi? Come migliorare le condizioni di vita dei minori?
Ecco la risposta di Arcoiris. Agire nella quotidianità laddove emerge un bisogno, senza attendere la conferma di statistiche che attestino la gravità della situazione. Offrire opportunità di svago, divertimento e gioco a minori di famiglie che non sono di grado di sostenerne i costi.

“In un tempo in sospeso”: esperienze e voci di tutrici e tutori dei minori stranieri non accompagnati

La tutela volontaria è una importante risorsa per l’affermazione dei diritti e per assicurare un adeguato soddisfacimento dei bisogni specifici del minore straniero non accompagnato. Garantisce una assistenza al minore accompagnandolo nel percorso verso la maggiore età e l’inclusione sociale. Rispetto, ascolto, supporto nell’orientamento scolastico e lavorativo sono alcune delle funzioni che ne definiscono il ruolo.
C’è tanto da conoscere e da approfondire, tra buone prassi e criticità, impegno e limiti, successi e delusioni, con al centro i diritti dei minori a prescindere dalla condizione giuridica.
Chi ha a cuore queste tematiche è invitato al convegno in programma martedì sera 15 luglio 2025 ad ARCOIRIS.

Al centro dell’UISP c’è la persona, il cittadino, le donne e gli uomini di ogni età

L’UISP è un ente di promozione sportiva e sociale riconosciuta come rete associativa nazionale. Nata nel 1948, anno della promulgazione della Costituzione italiana, persegue i valori di partecipazione, solidarietà, difesa dei diritti e della dignità umana, rispetto e sostenibilità ambientale, inclusione e cooperazione internazionale, contro ogni forma di discriminazione, di pregiudizio e di razzismo. Nel suo intervento, Maria Pina Casula, segretaria generale di UISP Sardegna, ha richiamato il claim UISP – #sportpertutti. Infatti è questa la parola chiave perché al centro dell’Uisp c’è la persona, il cittadino, le donne e gli uomini di ogni età, ciascuno con i propri diritti, le proprie motivazioni, le proprie differenze da riconoscere e da valorizzare. Il valore sociale dello sport passa attraverso l’attenzione alle persone con disabilità, le differenze di genere e di orientamento sessuale, le diverse tradizioni e l’interculturalità che ogni persona contribuisce ad arricchire. È molto positivo e importante il lavoro che i giovani ricercatori ci hanno presentato in termini interdisciplinari con il progetto DEAS. Con la modifica dell’articolo 33 della Costituzione italiana lo sport ha davanti a sé una lunga strada perché “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Ridurre le diseguaglianze, ricomporre profonde fratture sociali, promuovere il benessere delle persone – Progetto DEAS 2025

Come ridurre le diseguaglianze, ricomporre profonde fratture sociali, promuovere il benessere delle persone, assicurare relazioni positive e solidali e sviluppare un’appartenenze comunitaria condivisa? A questi interrogativi l’amministrazione comunale di Quartu si è impegnata a dare risposta attraverso la mobilitazione di risorse umane, finanziarie e strumentali, con il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore. Lo ha affermato la dirigente del Settore Politiche Sociali e Generazionali, Lorena Cordeddu, intervenuta all’evento finale del progetto DEAS. La parola chiave è coesione sociale che è anche il nome del bando con cui sono cofinanziati numerosi progetti, alcuni dei quali molto innovativi e generativi di opportunità che valorizzano il protagonismo giovanile. Come nel caso del progetto DEAS che ha raggiunto importanti obiettivi e realizzato azioni concrete foriere di ulteriore sostenibilità nel tempo.

L’ultima ricerca, presentata da Margherita Corrias, è stata un appassionante viaggio nel tempo che affonda le radici nella storia e nel mito ma che ha un rapporto stretto con lo sport

Ancora oggi non sono stati abbattuti gli stereotipi di genere e tantissime persone, giovani compresi, sembrano suddividere gli sport in due categorie: femminili e maschili. Di conseguenza, sembra che come le donne non possano praticare determinati sport, gli uomini virili non ne possano praticare altri e la dimensione legata alla competizione e all’agonismo debba essere preclusa alle donne.
Il pregiudizio della mancanza di spirito competitivo nelle donne è intrecciato a doppio filo con il divieto di una loro partecipazione alle Olimpiadi e alla falsa credenza che le donne non potessero praticare attività fisiche pericolose e che se qualche tipologia di attività fisica fosse loro concessa, dovesse essere finalizzata ad una crescita armonica, con l’obiettivo ultimo di generare figli sani per la patria.
Nonostante siano passati più di 2400 anni dall’età classica della Grecia antica, l’agonismo delle donne sembra essere ancora messo in discussione. Eppure a Olimpia, nell’Elide, si svolgeva una corsa nell’ambito di giochi olimpici femminili paralleli a quelli maschili, dedicati ad Era e chiamati Heraia.
L’ultima ricerca, presentata da Margherita Corrias, è stata un appassionante viaggio nel tempo che affonda le radici nella storia e nel mito ma che ha un rapporto stretto con lo sport: dalla corsa in onore di Elena di Troia alla principessa Cinisca, prima donna dell’Antica Grecia a vincere alle Olimpiadi e al mito di Atalanta che, secondo la leggenda, divenne un’abile cacciatrice e atleta.
Se l’exemplum della donna romana perfetta sarà sempre costituito da Lucrezia, vittima di una violenza cui si era opposta e che decide di suicidarsi, dichiarando di farlo affinché nessuna donna debba più essere vittima dello stesso oltraggio, possiamo ravvisare nelle donne romane casi concreti di lotta, più o meno consapevole, per guadagnarsi spazi di autonomia decisionale e libertà di #autodeterminazione anche attraverso la pratica sportiva.