Rispetto è la parola dell’anno 2024 scelta dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. È la stessa parola scelta, per analizzare e produrre un testo argomentativo, dal 40,3% degli studenti che stanno sostenendo gli esami di maturità. La traccia sul rispetto è stata la più scelta sia nei Licei (dal 39,3%), sia nei Tecnici (dal 39%), sia nei Professionali (dal 45,7%). Rispetto è la parola usata da Dino Pusceddu, presidente di Arcoiris Promozione Sociale, per affermare che proprio nello sport assume un valore educativo ed etico. Rispetto di sé stessi e di tutte le persone, compagni di squadra ed avversari, dei giudici e delle regole. Rispetto delle diversità e delle differenze. Di chi vince e di chi perde. Di chi gioisce e di chi soffre. Del gioco leale e della correttezza del linguaggio perché lo sport non può seminare né odio né violenza e neanche discriminazione. Proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza e delle discriminazioni esercitate quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni e della natura. Occorre invece allenarsi alla bellezza del prendersi cura delle relazioni umane più autentiche perché, come recita il novellato articolo 33 della Costituzione Italiana, la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme.